Numero pagine: 192
Formato chiuso: 18x22 cm
Finitura: Brossura
Anno di pubblicazione: 2025
Prezzo: 24,00 Euro
Codice ISBN: 979-12-5654-038-9

Correggio: il Giovane ignudo dalle collezioni Este, Sforza e Barberini

Studi e ricerche

Il volume illustra il percorso di ricerca che ha condotto alla riscoperta del Giovane ignudo fugge nella Cattura di Cristo (1530 ca., olio su tavola, collezione privata), annoverato tra le nuove attribuzioni a Correggio nella mostra monografica del 1935 alla Pilotta di Parma. Qualche anno prima, il dipinto era stato individuato a Londra presso i Rothschild come il probabile originale Barberini ritenuto perduto. Nel 1949 la tavola ricompare in asta da Parke-Bernet a New York ed è acquistata dall’industriale americano Frederick W. Schumacher che nel 1957 la dona al Columbus Museum of Art dell’Ohio (USA). Nel 2012 il museo la mette in asta da Christie’s a New York, sino al recupero più recente narrato nel volume. La commissione deriva con ogni probabilità dagli Este. Alla fine del Cinquecento l’opera si trova nella collezione di Caterina de’ Nobili Sforza di Santa Fiora, da cui passa ai Barberini (1630-1767 ca.) e da loro nella raccolta dell’antiquario inglese Thomas Jenkins. Il volume, frutto del lavoro corale di più studiosi, restituisce per la prima volta l’intricata storia collezionistica di quello che anticamente era considerato uno dei capolavori di Correggio e ne indaga nel dettaglio il complesso tema iconografico, aprendo la strada a nuove piste di ricerca.

Correggio: il Giovane ignudo dalle collezioni Este, Sforza e Barberini

Numero pagine: 192
Formato chiuso: 18x22 cm
Finitura: Brossura
Anno di pubblicazione: 2025
Prezzo: 24,00 Euro
Codice ISBN: 979-12-5654-038-9

Il volume illustra il percorso di ricerca che ha condotto alla riscoperta del Giovane ignudo fugge nella Cattura di Cristo (1530 ca., olio su tavola, collezione privata), annoverato tra le nuove attribuzioni a Correggio nella mostra monografica del 1935 alla Pilotta di Parma. Qualche anno prima, il dipinto era stato individuato a Londra presso i Rothschild come il probabile originale Barberini ritenuto perduto. Nel 1949 la tavola ricompare in asta da Parke-Bernet a New York ed è acquistata dall’industriale americano Frederick W. Schumacher che nel 1957 la dona al Columbus Museum of Art dell’Ohio (USA). Nel 2012 il museo la mette in asta da Christie’s a New York, sino al recupero più recente narrato nel volume. La commissione deriva con ogni probabilità dagli Este. Alla fine del Cinquecento l’opera si trova nella collezione di Caterina de’ Nobili Sforza di Santa Fiora, da cui passa ai Barberini (1630-1767 ca.) e da loro nella raccolta dell’antiquario inglese Thomas Jenkins. Il volume, frutto del lavoro corale di più studiosi, restituisce per la prima volta l’intricata storia collezionistica di quello che anticamente era considerato uno dei capolavori di Correggio e ne indaga nel dettaglio il complesso tema iconografico, aprendo la strada a nuove piste di ricerca.