Luigi Basiletti (1780-1859). Carteggio artistico
Protagonista assoluto della vita artistica bresciana del primo Ottocento, Luigi Basiletti (28 aprile 1780 – 26 gennaio 1859), formatosi come pittore di figura tra Brescia e Bologna, e quindi aggiornatosi a contatto con il cosmopolita ambiente artistico romano, sotto l’egida di Antonio Canova, si distinse durante la sua lunga carriera non solo come apprezzato pittore di storia, di ritratto e di paesaggio – venendo accolto quale membro di prestigiose accademie –, ma anche come riconosciuto esperto di arte antica e moderna, di architettura e di archeologia.
Si pensi solo al ruolo chiave da lui svolto a Brescia nella costituzione della grande raccolta d’arte del conte Paolo Tosio, suo amico e mecenate, divenuta nel 1846, alla morte della vedova del collezionista, Paolina Bergonzi, la prima pinacoteca pubblica della città, aperta ufficialmente nel 1851; e nell’impegnativa campagna di scavi volta alla riscoperta di Brescia romana – da lui ideata e diretta –, promossa dall’Ateneo nel 1823 nell’area del Capitolium, culminata nel 1826 con lo strepitoso ritrovamento della statua in bronzo della Vittoria alata, e coronata nel 1830 dall’inaugurazione del Museo Patrio da lui progettato.
In rapporti d’amicizia e di stima con alcuni dei protagonisti indiscussi della stagione neoclassica e romantica (basti citare i nomi di Antonio Canova, Leopoldo Cicognara, Giuseppe Diotti, Francesco Hayez, Pelagio
Palagi e Bertel Thorvaldsen), Basiletti nel corso della propria esistenza mantenne intensi contatti epistolari con tante personalità degli ambienti artistici e intellettuali del nostro Paese.
Del suo vasto carteggio, composto in origine, verosimilmente, da alcune migliaia di missive – in gran parte già conservate nel disperso archivio personale del pittore –, questa pubblicazione raccoglie un corpus significativo di 337 lettere datate tra il 1803 e il 1857 , rintracciate in diversi archivi e trascritte integralmente, che documentano in modo puntuale tanti momenti della sua lunga parabola esistenziale, indissolubilmente legata alle appassionate vicende artistiche del primo Ottocento italiano, tra Neoclassicismo e Romanticismo.
Recensione su Gazzetta Antiquaria: https://www.antiquariditalia.it/it/gazzetta/articolo/1/325/a-brescia-con-luigi-basiletti
Protagonista assoluto della vita artistica bresciana del primo Ottocento, Luigi Basiletti (28 aprile 1780 – 26 gennaio 1859), formatosi come pittore di figura tra Brescia e Bologna, e quindi aggiornatosi a contatto con il cosmopolita ambiente artistico romano, sotto l’egida di Antonio Canova, si distinse durante la sua lunga carriera non solo come apprezzato pittore di storia, di ritratto e di paesaggio – venendo accolto quale membro di prestigiose accademie –, ma anche come riconosciuto esperto di arte antica e moderna, di architettura e di archeologia.
Si pensi solo al ruolo chiave da lui svolto a Brescia nella costituzione della grande raccolta d’arte del conte Paolo Tosio, suo amico e mecenate, divenuta nel 1846, alla morte della vedova del collezionista, Paolina Bergonzi, la prima pinacoteca pubblica della città, aperta ufficialmente nel 1851; e nell’impegnativa campagna di scavi volta alla riscoperta di Brescia romana – da lui ideata e diretta –, promossa dall’Ateneo nel 1823 nell’area del Capitolium, culminata nel 1826 con lo strepitoso ritrovamento della statua in bronzo della Vittoria alata, e coronata nel 1830 dall’inaugurazione del Museo Patrio da lui progettato.
In rapporti d’amicizia e di stima con alcuni dei protagonisti indiscussi della stagione neoclassica e romantica (basti citare i nomi di Antonio Canova, Leopoldo Cicognara, Giuseppe Diotti, Francesco Hayez, Pelagio
Palagi e Bertel Thorvaldsen), Basiletti nel corso della propria esistenza mantenne intensi contatti epistolari con tante personalità degli ambienti artistici e intellettuali del nostro Paese.
Del suo vasto carteggio, composto in origine, verosimilmente, da alcune migliaia di missive – in gran parte già conservate nel disperso archivio personale del pittore –, questa pubblicazione raccoglie un corpus significativo di 337 lettere datate tra il 1803 e il 1857 , rintracciate in diversi archivi e trascritte integralmente, che documentano in modo puntuale tanti momenti della sua lunga parabola esistenziale, indissolubilmente legata alle appassionate vicende artistiche del primo Ottocento italiano, tra Neoclassicismo e Romanticismo.
Recensione su Gazzetta Antiquaria: https://www.antiquariditalia.it/it/gazzetta/articolo/1/325/a-brescia-con-luigi-basiletti