Per un nuovo Agostino di Duccio

Numero pagine: 260
Formato chiuso: 21,5x29 cm
Finitura: Brossura
Anno di pubblicazione: 2012
Prezzo: 38,00 Euro
Codice ISBN: 978-88-96162-47-7

Per un nuovo Agostino di Duccio

Questa raccolta di saggi nasce da un Convegno, il primo di una
progettata serie di quattro, dedicata ad architetti e scultori che
hanno operato nelle fabbriche albertiane. Se infatti, come la
storiografia ha dimostrato in questi ultimi anni, l’ornamentum è
parte integrante della speculazione progettuale di Leon Battista
Alberti, la messa a fuoco degli artisti che si sono trovati ad operare
al suo fianco o sotto le sue direttive può aprire nuove prospettive di
lettura su questo aspetto fondamentale delle opere realizzate.
Per il primo di questi personaggi, il fiorentino Agostino di Duccio,
è ancora oggetto di discussione quanto della decorazione interna del
Tempio Malatestiano a Rimini sia stato realizzato su idee albertiane.
È indubbio, tuttavia, che questo monumento straordinario sia
il risultato dell’incontro tra la cultura dell’architetto e l’apparato
ornamentale dello scultore.
La necessità di riflettere complessivamente sulla figura e sull’opera
di Agostino di Duccio è dimostrata dal fatto che, dopo l’incontro
di studio organizzato dal Centro Leon Battista Alberti nel 2008, e
in parte anche per i dibattiti sorti in quell’occasione, altri studiosi
si siano con entusiasmo uniti a questa ricerca e abbiano deciso
di presentare contributi nuovi e determinanti sull’argomento.
Se il convegno si prefiggeva di indagare soprattutto la presenza e
l’attività al Nord d’Italia del giovane scultore, transfuga da Firenze
per un fattaccio di cronaca, i saggi contenuti nel volume analizzano
tutta la carriera dell’artista, toccando anche le tappe, almeno le
più significative, della sua attività centroitaliana e specificamente
umbra. Anzi, alcune delle novità maggiori vengono proprio da
questo contesto.
Il Centro Alberti avrà raggiunto lo scopo se i documenti inediti, le
riletture critiche di opere famose, la riconsiderazione di alcune di
queste, riusciranno a rinvigorire gli studi.

Per un nuovo Agostino di Duccio

Per un nuovo Agostino di Duccio

Numero pagine: 260
Formato chiuso: 21,5x29 cm
Finitura: Brossura
Anno di pubblicazione: 2012
Prezzo: 38,00 Euro
Codice ISBN: 978-88-96162-47-7

Questa raccolta di saggi nasce da un Convegno, il primo di una
progettata serie di quattro, dedicata ad architetti e scultori che
hanno operato nelle fabbriche albertiane. Se infatti, come la
storiografia ha dimostrato in questi ultimi anni, l’ornamentum è
parte integrante della speculazione progettuale di Leon Battista
Alberti, la messa a fuoco degli artisti che si sono trovati ad operare
al suo fianco o sotto le sue direttive può aprire nuove prospettive di
lettura su questo aspetto fondamentale delle opere realizzate.
Per il primo di questi personaggi, il fiorentino Agostino di Duccio,
è ancora oggetto di discussione quanto della decorazione interna del
Tempio Malatestiano a Rimini sia stato realizzato su idee albertiane.
È indubbio, tuttavia, che questo monumento straordinario sia
il risultato dell’incontro tra la cultura dell’architetto e l’apparato
ornamentale dello scultore.
La necessità di riflettere complessivamente sulla figura e sull’opera
di Agostino di Duccio è dimostrata dal fatto che, dopo l’incontro
di studio organizzato dal Centro Leon Battista Alberti nel 2008, e
in parte anche per i dibattiti sorti in quell’occasione, altri studiosi
si siano con entusiasmo uniti a questa ricerca e abbiano deciso
di presentare contributi nuovi e determinanti sull’argomento.
Se il convegno si prefiggeva di indagare soprattutto la presenza e
l’attività al Nord d’Italia del giovane scultore, transfuga da Firenze
per un fattaccio di cronaca, i saggi contenuti nel volume analizzano
tutta la carriera dell’artista, toccando anche le tappe, almeno le
più significative, della sua attività centroitaliana e specificamente
umbra. Anzi, alcune delle novità maggiori vengono proprio da
questo contesto.
Il Centro Alberti avrà raggiunto lo scopo se i documenti inediti, le
riletture critiche di opere famose, la riconsiderazione di alcune di
queste, riusciranno a rinvigorire gli studi.