Numero pagine: 84
Formato chiuso: 14,8x21 cm
Finitura: Brossura
Prezzo: 12,00 Euro
Codice ISBN: 979-12-80581-56-3

Zitto che ti sente

«Tutti i bambini sognano di essere supereroi, Io, da piccolo, sognavo di essere Pingu.
Ad ispirarmi simpatia era la sua camminata goffa, così simile alla mia.
Già allora, forse inconsapevolmente, provavo insofferenza per tutte le rappresentazioni della perfezione».
Un libro sulla normalità della disabilità per chi non ha ancora imparato a trarne il meglio, per chi lotta ogni giorno contro una società piena di muri da abbattere.
Ed anche un manuale di vita, per i genitori di figli disabili, che temono di non essere all’altezza delle sfide che si presenteranno, e per i genitori tutti, perché crescere bambini senza pregiudizi è il primo passo per costruire un mondo più inclusivo.
Giuseppe Flore ci apre il suo mondo e ci insegna che con la disabilità dobbiamo imparare a dialogare senza pregiudizi ma anche senza timori, perché è solo attraverso il dialogo che possiamo, tutti, eliminare il velo di pietà che circonda il mondo della disabilità e rapportarci, finalmente, tra noi come esseri umani.

Zitto che ti sente

Numero pagine: 84
Formato chiuso: 14,8x21 cm
Finitura: Brossura
Prezzo: 12,00 Euro
Codice ISBN: 979-12-80581-56-3

«Tutti i bambini sognano di essere supereroi, Io, da piccolo, sognavo di essere Pingu.
Ad ispirarmi simpatia era la sua camminata goffa, così simile alla mia.
Già allora, forse inconsapevolmente, provavo insofferenza per tutte le rappresentazioni della perfezione».
Un libro sulla normalità della disabilità per chi non ha ancora imparato a trarne il meglio, per chi lotta ogni giorno contro una società piena di muri da abbattere.
Ed anche un manuale di vita, per i genitori di figli disabili, che temono di non essere all’altezza delle sfide che si presenteranno, e per i genitori tutti, perché crescere bambini senza pregiudizi è il primo passo per costruire un mondo più inclusivo.
Giuseppe Flore ci apre il suo mondo e ci insegna che con la disabilità dobbiamo imparare a dialogare senza pregiudizi ma anche senza timori, perché è solo attraverso il dialogo che possiamo, tutti, eliminare il velo di pietà che circonda il mondo della disabilità e rapportarci, finalmente, tra noi come esseri umani.